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Nuovo mister… ma vizi vecchi….

Scritto da Luciano Zanini

NUOVO MISTER,

MA VIZI VECCHI…

Il punto sulla serie C di Luciano Zanini

 

Alla fine il nuovo “messia” calcistico è arrivato. L’avevo invocato sin dalla batosta di Fiorenzuola, ormai tanto tempo fa: a proposito, lui ha giocato qualcosa come quattro campionati di fila nel Fiorenzuola in Serie C1 – parliamo degli anni dal 1993 al 1997 – riuscendo ad arrivare da capitano della squadra ad un passo dalla serie B persa nei playoff…. ma stavolta speriamo bene per noi. Da pochi giorni Stefano Vecchi, da Bergamo, è il nuovo allenatore del Lanerossi Vicenza.

Tecnico conosciuto e con un buon curriculum alle spalle (in cui spicca la sorprendente promozione della Feralpi Salò in serie B lo scorso aprile 2023), Stefano Vecchi da Bergamo ha firmato un contratto che lo lega al Lane sino a giugno 2025. In bocca al lupo dunque al nuovo mister che avrà certamente il suo bel da fare per rimettere in carreggiata il malandato Lanerossi Vicenza che tanto ha deluso i suoi tifosi in questa prima parte della stagione. Delusione particolarmente dolorosa proprio per la traumatica sconnessione tra i sogni della vigilia, che recitavano di una promozione diretta in B, e la triste realtà dell’oggi. Comunque sia ormai guardare all’indietro serve poco, d’ora in poi conta cambiare passo e soprattutto impostazione di gioco, altrimenti non si arriva da nessuna parte. Lo abbiamo visto anche nell’ultima partita di domenica sera contro i grigi dell’Alessandria, perché ancora una volta i biancorossi hanno evidenziato l’enorme difficoltà di impostare gioco come dovrebbe fare una squadra che punta alla vetta, e ciò soprattutto contro l’ultima in classifica colpita da guai di varia natura, in testa quelli societari. Ovviamente non era possibile che Vecchi facesse il miracolo con la bacchetta magica, però questa partita gli è servita a verificare dalla panchina lo status attuale della squadra. Che è tutto da ricostruire.

A proposito di vecchi vizi….

Lo stesso neo-mister vicentino a fine gara Vicenza-Alessandria (1 a 0) ha espresso – con garbo misurato, ma tant’è – un giudizio non certo entusiasmante sulla prova del Lane, riconoscendo che la squadra ha offerto una prestazione insufficiente, in particolare quanto a fluidità di gioco e capacità di incidere in zona gol, proprio per carenza di una manovra corale che accompagni con efficacia le punte in avanti. In buona sostanza il tecnico ha confermato di aver visto i vecchi vizi del Lane, quelli che l’hanno condotto all’attuale situazione di classifica, con il triste addio alla promozione diretta. Accettando di venire a Vicenza, Stefano Vecchi, aveva logicamente messo in conto che dovrà intervenire in maniera forte per raggiungere un preciso obiettivo, ossia il quarto posto assoluto in classifica. Se viene qualcosa in più tanto meglio, ma è chiaro a tutti che per arrivarci bisogna cambiare totalmente marcia. Il mister ha dimostrato a parole di avere idee chiare, affermando appunto che ogni suo sforzo sarà rivolto alla conquista di questo traguardo: “Ho accettato immediatamente la proposta della Società perché parliamo del Vicenza, anche se mi aspetta un lavoro impegnativo che non sottovaluto di certo.” In effetti Vecchi dovrà in breve tempo conferire un volto definito alla formazione biancorossa, impostando finalmente un centrocampo degno di questo nome, che sappia collegare la difesa con l’attacco e soprattutto creare quel gioco di squadra che in buona sostanza è risultato sinora sempre assente. Dovrà velocemente conoscere a fondo le caratteristiche e le potenzialità dei suoi ragazzi, operando scelte dettate solo dall’esigenza di mettere in campo i migliori “esecutori” dei suoi piani tecnico-tattici. Non è che abbia molto tempo a disposizione, ma anche una settimana in più certamente aiuta, visto che la prossima gara sarà in trasferta il prossimo 7 gennaio contro l’Albinoleffe.

Ora è necessario ricucire il rapporto tifosi-giocatori

Tra gli obiettivi fondamentali che Stefano Vecchi è chiamato a centrare, oltre ai suddetti, c’è quello forse più importante di tutti. Ritrovare il favore del grande pubblico del Menti. Un pubblico che ha visto tante volte “all’opera” dalla panchina ospite. Il famoso tredicesimo giocatore che spesso è qualcosa di più. E certamente i tifosi biancorossi costituiscono qualcosa di più, per passione, storia, amore della maglia biancorossa. Le recenti deludenti prestazioni del Lane hanno irritato la tifoseria berica che, dopo aver atteso a lungo un’evoluzione positiva, si è sentita tradita e ha iniziato a protestare sempre più vivacemente (eufemismo). A questo punto però, dopo che la Società ha  cambiato la guida tecnica, saranno proprio i giocatori a dover dimostrare attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio all’altezza delle attese dei tifosi vicentini, che li hanno messi nel mirino di una vivace (eufemismo) protesta. Pure sul rapporto squadra-tifosi, tuttavia, mister Vecchi ha idee chiare: ”Succede sempre che, quando le cose non vanno per il verso giusto, i tifosi manifestino la propria rabbia e la delusione. Fa parte del gioco. Ma sta a noi tutti cambiare al più presto questa situazione, in modo che i nostri tifosi corrano al Menti carichi e contenti di sostenerci. Dipende dalle nostre prestazioni in campo e qui siamo chiamati a svoltare da subito.”

L’assolo di Pellegrini vale tre punti importanti

Quanti punti in più avremmo in classifica se in qualche partita sfigata, persa contro squadre della stessa portata dell’Alessandria, là davanti qualcuno che è incaricato di segnare avesse tirato fuori il classico coniglio dal cilindro, realizzando il gollazzo, il gol della domenica? Penso almeno cinque-sei punti, ossia saremmo in una posizione molto migliore dell’attuale, praticamente a ridosso della Triestina, fermata in casa dall’invincibile Padova. Chiaro che con i se e i ma non si fa nulla, però a ripensarci … Domenica sera invece il buon Jacopo Pellegrini, di professione bomber, ha pensato bene di presentare le sue credenziali al nuovo mister mettendo a segno un gol di quelli inaspettati. Gol che riescono a fare tante cose. Scaldano il cuore del tifoso, fanno conquistare tre punti molto importanti soprattutto dal punto di vista psicologico, fanno esultare increduli perché un gol così in una partita noiosa e ringhiosa non te lo aspetti. Insomma complimenti al 2000 Pellegrini che ha fatto vedere stavolta di che pasta è fatto. Siamo al 15’ della ripresa, e il Lane è lì che si sbatte senza troppo costrutto. Corre per correre, ma la manovra è lenta, quasi rattrappita dal freddo umido, ostacolata con grinta assoluta dai topolini grigi che in campo non mollano la presa e combattono su ogni pallone come fosse per loro la partita della vita. C’è un’azione di Ferrari al limite dell’area, con el loco che incespica ma riesce a far filtrare il pallone verso il compagno d’attacco. Il quale ricevuta la sfera, si invola verso destra per rientrare però solo dopo pochi passi, prendendo di sorpresa ben due difensori alessandrini che vengono saltati come birilli. A quel punto Jacopo si trova un po’ troppo defilato, o almeno così sembra, rispetto allo specchio della porta. Invece lui vuole proprio segnare, e riesce a farlo con un tiro forte e preciso che fa secco l’estremo Liverani, felici Vecchi e compagnia. Grande gol che vale l’8 al ragazzo, sebbene sino allora non avesse particolarmente brillato. Ma talvolta basta un gol così per farsi capire.

 Anche contro l’Alessandria il solito spartito

Come sopra scritto anche contro l’Alessandria il Vicenza ha giocato alla solita maniera, facendo vedere di migliorato (e meno male!) solo una maggiore grinta, una chiara volontà di provarci senza risparmio di energie, pur elaborando un gioco nel complesso poco efficace e lento. A questo punto del torneo, però, avendo incontrato tutte le avversarie, grandi e piccole, non dovrebbero esserci dubbi sul fatto (ma questo mister Vecchi lo sa, eccome!) che ogni gara disputata contro il Lane, significa battaglia senza esclusione di colpi, da parte dell’Alessandria, dell’Albinoleffe, del Giana Erminio, del Legnago. Bisogna mettersi in testa che nessuno gioca in scioltezza, come spesso abbiamo fatto noi in passato, ma cerca invece il bersaglio grosso. Vuole sorprendere, vuole fermare il Vicenza ad ogni costo. Lo sanno bene il Mantova e il Padova che giocano un calcio poco pomposo, non spettacolare, ma molto utilitaristico. Ecco, a questo punto, penso che la ricetta giusta sia quella delle due squadre in vetta, del resto la stessa adoperata dalla Feralpi Salò sotto la guida di Stefano Vecchi che ha portato i bresciani in serie B. Non c’è spazio per fronzoli o giocatori di classe che però non diano tutto in campo.

Speriamo in un anno diverso e migliore

A questo punto mi fermo per ragioni di spazio, anche se ci sarebbero tante altre cose da dire sulla classifica, sulle prossime partite, sul mercato invernale (che nella storia del Lanerossi Vicenza ha giocato tantissime volte un ruolo determinante nel raggiungere traguardi insperati), sulla “invincibilità” del Padova (beati loro) che sarà misurata dal prossimo interessantissimo scontro con il Mantova capolista lunedì 8 gennaio 2024.

 

E, a proposito del 2024, voglio inviare ai lettori i miei più sinceri auguri di Buon Natale e Capodanno, sperando che il 2024 biancorosso sia migliore, e di molto, del 2023.

Luciano Zanini

Confidando che col prossimo anno il Lanerossi Vicenza possa tornare a correre, per tornare ai fasti del glorioso passato, niente di meglio che ricordarlo leggendo il libro“Cuori biancorossi dal 1902” del nostro collaboratore Luciano Zanini, autore di questo articolo e del settimanale punto    In tutte le librerie della provincia. (la redazione)

Luciano Zanini è autore del libro Cuori Biancorossi: “Nei momenti difficili il pensiero deve volgersi alle glorie passate”

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