Serie B

Da Nikita Contini arriva la salvezza?

IL  PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B

 

DA NIKITA (KRUSCEV) CONTINI ARRIVA LA SALVEZZA ?

Vox populi, vox Dei. Senza scomodare troppo l’antico adagio, devo dire che la pacifica protesta, inscenata sabato scorso da un folto gruppo di tifosi della curva Sud  dopo la partita contro il Cosenza, non è solo giustificabile, ma direi quasi dovuta. Riassume in sé lo stato d’animo dei tifosi in generale. Il perché è semplice. Devi vincere – come peraltro ovvio – ad ogni costo se vuoi sopravvivere, e allora devi mettere in campo i cosiddetti attributi fisico-morali dal 1’ al 96’. E invece? Invece col Cosenza ne è uscito uno spettacolo  deludente e  incazzevole per ogni tifoso degno di questo nome. L’attesa e auspicata partenza sprint, l’assalto al fortapache calabro che un po’ tutti ci aspettavamo, è rimasto scritto nel libro dei desideri o dei sogni. I primi venticinque minuti della partita tra Vicenza e Cosenza sono stati  soporiferi, come se le due squadre in campo (e pazienza il Cosenza, che giocava in trasferta) si fossero dette: “cominciamo così senza farci male, poi vedremo…”.

Non parlo qui di assetti tattici, di disposizione in campo dei vari giocatori. Parlo della mancanza di grinta, di determinazione, della rabbia agonistica che una squadra mirante alla salvezza, essendo oltrettutto allocata nel fondo dei fondi della classifica, deve assolutamente far vedere. E’ andata – se possibile – ancora peggio di quanto successo contro l’Alessandria. Con la differenza che contro il Cosenza si è pure rischiato, eccome, di perdere la gara. Buon per noi che in porta si muove come un gatto berico doc il nuovo acquisto, sicuramente il più azzeccato di questa tornata, ossia Nikita (Kruscev) Contini (scrivo tra parentesi Kruscev perché il nome Nikita me lo fa associare immediatamente, ma senza alcun riferimento politico di sorta, a Nikita Kruscev segretario del PCUS: una cosa così, innocente!).  Autore di tre parate con la p maiuscola, di quelle che rimangono impresse nella memoria, come l’intervento al 36’, quando Nikita fa il miracolo, cioè estrae per così dire la gamba di ritorno sulla palla diretta in rete su tiro di Palmieri e deviazione di Caso. Palla che pareva già in fondo al sacco. Insomma il nostro Nikita migliore in campo assoluto.

Contini, ancora il migliore in campo…

E’ MANCATA LA LUCIDITA’ NECESSARIA     

Oltre al citato salvataggio di Contini sulla deviazione di Caso, va ricordata pure l’altra grande parata, decisiva, su Laura al 12’ del secondo tempo, quando riesce a neutralizzare l’avversario giuntogli a tu per tu: parate che hanno salvato il Vicenza dal crollo. Questo è Contini, mentre i compagni mi è sembrato avessero la testa da un’altra parte. Ranocchia è talento puro, non si discute. Bello da vedere, sa giocare con eleganza e vede il campo. Esegue numeri di classe, si infila tra gli avversari alla grande ma poi… Ma poi, contro il Cosenza, sparacchia dalla distanza (almeno tre volte) senza capo né coda. Tanto che uno si chiede: perché butti via la palla così, quando potresti passarla al compagno se non te la senti di fare un tiro degno di questo nome? E Diaw? Contro il Cosenza anche lui si è dato da fare, partendo bene, dribblando bene, salvo poi buttare tutto alle ortiche con tiri o passaggi maldestri. Ho preso due giocatori come Ranocchia e Diaw come esempi, ma il discorso è riferibile – chi più chi meno – un po’ a tutta la squadra e all’allenatore. Al Vicenza contro il Cosenza è mancata la necessaria lucidità, oltre alla “grinta costruttiva”. Giornata negativa! Sinceramente ho fatto fatica, tuttavia,  a condannare senza appello i biancorossi carenti del “quid” necessario per mettere sotto la squadra di Occhiuzzi. Devo peraltro rilevare che nel secondo tempo il Lane, in effetti,  ci ha messo pure anche impegno e buona volontà, ma si percepiva l’inanità di un movimento fine a se stesso, senza spunti veri e decisivi. Una carica intensa sì, ma controllata senza troppi affanni dagli avversari che invece sulla ripartenza si sono visti, eccome,  facendoci penare sino all’ultimo minuto. Vedi il rigore fischiato a una manciata di minuti dalla fine e poi negato dal Var. Vedi l’intervento finale di Contini al 95’ che chiude il varco ai calabri e salva il risultato. E ora, dopo questo 0 a 0 da dimenticare, passiamo a Pisa.

IL BIS DI NIKITA, CHE DISPENSA CERTEZZE ALLA SQUADRA

Dopo la battuta d’arresto subìta al Menti, era sinceramente difficile prevedere una partita di riscatto, perché in trasferta e perché contro una big del campionato. Invece il calcio è anche reazione, sorpresa, voglia di sopravvivere. L’ha fatto vedere stavolta (meno male!) il nostro Lane che, evidentemente deve aver fatto tesoro della protesta dei tifosi, tirando fuori i famosi attributi. Ecco rivedere allora la grinta, la voglia di giocarsi la partita, di cercare il gol e di non arrendersi fino all’ultimo. Contro le previsioni il Vicenza si gioca la gara del cuore proprio martedì sera e alla fine impatta con il Pisa, squadra forte seppure da settimane in qualche difficoltà quanto a risultati. Era meglio vincere con il Cosenza e perdere a Pisa, così avremmo un punto in più in classifica? Domanda dalle cinque pistole, risposta: difficile a dirsi, perché il pari di Pisa potrebbe assumere un valore salvifico, se finalmente i biancorossi si fossero convinti che possono giocarsela con tutti, dalla cima al fondo classifica. Se avessero metabolizzato che dietro, tra i pali, c’è Nikita (Kruscev) Contini in versione saracinesca, al quale dobbiamo in sostanza questi due punti, tra Cosenza e Pisa.

Contini protagonista (Foto Sartore)

Anche all’Arena Garibaldi il nostro portiere è stato protagonista assoluto, autore di parate superdecisive (vero Puscas?), mentre i due gol beccati sono in sostanza frutto amaro di errori della difesa. Chissà però che la vicinanza di Contini non influisca beneficamente sui compagni della retroguardia, come per ora ha influito su centrocampo e attacco. Proprio qui, guarda caso, si sono distinti con belle prestazioni i vari Cavion, Ranocchia e Diaw. Il primo ha mostrato segni di crescita: ha fatto un eurogol e ne ha salvato uno sulla linea di porta. Ranocchia ha fatto il Ranocchia senza distrarsi ma rimanendo concentrato per tutta la gara: solo così lui produce qualità e gol per il Lane. Davide Diaw ha segnato ancora, e per lui questo conta tutto, ma si è pure sbattuto su e giù per il campo in maniera encomiabile. Voti: Contini 8 ½, Cavion 7 ½, Ranocchia e Diaw 7. Rimane, come detto, da curare assolutamente la fase difensiva da cui dipende la nostra salvezza. Gli ultimi gol presi , inutile far finta di niente,  gridano vendetta ed è giunta l’ora di svoltare anche qui. A cominciare da sabato contro la  Spal.

Cavion prepara il tiro del primo gol (Foto Sartore)

 

OCCHIO ALLA SPAL “IN CADUTA LIBERA”

Da tempo immemorabile ogni partita del Lane contro i ferraresi della Spal assume connotazioni particolari, perché le due squadre vantano entrambe storia e tradizione importanti e di assoluto primo piano in campo nazionale. Sono partite affascinanti che richiamano tanti ricordi. Questa volta le due gloriose squadre si trovano entrambe in  brutte acque e non vogliono ovviamente regalare punti. Sarà una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Il Lane vincendo farebbe un passo avanti di quelli fondamentali, la Spal si tirerebbe almeno in parte fuori dalla lunga crisi che l’ha stranamente investita quest’anno (e pensare che all’avvio era data tra le candidate alla promozione!).

Foto da spalferrara.it

Nelle ultime sette partite, a parte tre pareggi, ha infatti buscato malamente valanghe di gol da Frosinone (4 a 0) , Brescia (2 a 0), Monza (4 a 0) e, ultima in casa, la Reggina (3 a 1). Insomma una vera e propria catastrofe, nonostante il cambio di allenatore: ora siede in panchina l’ex-Cittadella Roberto Venturato, uno che il campionato cadetto lo conosce bene. Ma le cose vanno male a Ferrara, dove i tifosi sono imbufaliti con il tecnico e la squadra. E pensare che la rosa della Spal presenta nomi importanti per cui in fondo parrebbe mancare l’intesa tra allenatore e giocatori. Parrebbe. Esposito, Colombo, Dickmann, Capradossi, Mora, Crociata, Vicari, Viviani, Vido, etc.: i nomi ci sono, ma manca la squadra che Ferrara vorrebbe. Attenzione però, perché il calcio regala sorprese e illudersi che arrivi al Menti una formazione sfatta o dimessa, sarebbe l’errore più grave. Non dimentichiamo poi che la Spal ha la bellezza di dieci punti più di noi: chiamali bruscolini! Dunque massimo rispetto per gli emiliani, ma soprattutto grinta, determinazione e voglia di vincere.

Venturato con Glerean

Luciano Zanini

Sull'Autore

Federico Formisano