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Din, don, dan… campane a festa al Menti

Scritto da Luciano Zanini

  IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

DIN DON DAN…. CAMPANE A FESTA AL MENTI!

 

 

La scossa vera questa volta è arrivata sul serio. Del resto bastava vedere quello che è successo sugli spalti dello stadio Menti a fine gara per avere chiarissima l’idea dell’importanza di questa vittoria. Sì, è vero, c’è la Curva Sud che ha protestato, inviato messaggi poco subliminali ma un pò forti, fatto sciopero per dieci minuti circa all’italiana, per testimoniare il malcontento di tanti fans del Vicenza  per l’andamento di questo campionato, che ha deluso terribilmente le grandi attese iniziali, però alla fine dei 96′ minuti di una partita – per noi entusiasmante solo nella ripresa – è arrivata la grande gioia.

Incontenibile e liberatoria. Qualcuno ha detto che la Coppa Italia serie C non è granchè, magari avrà pure ragione, ma secondo il vecchio adagio mai troppo smentito: “chi si contenta gode”. Eccome se la gode il pubblico dei diecimila innamorati biancorossi che si trovano in mano dopo anni di delusioni e di rinvii, di purgatorio insomma, quache cosa di tangibile, di bello, a livello nazionale. Penso soprattutto ai giovinotti tra i 30 e i 40 anni, e quelli più piccoli, che sanno delle glorie del Lane, ma che non ne hanno mai assaporato una propria. E allora festeggiamo questa Coppa Italia edizione 2022/23 come si deve, con l’auspicio che non rimanga un santino isolato, ma possa essere il primo segno di risveglio e di ritorno all’antico splendore. Sogno? Sono un illuso? Può essere, però appunto sognare costa poco e talvolta può essere terapeutico e pure foriero di cose buone. Il Menti visto mercoledì sera, del resto, pareva essersi rimesso il vestito delle grandi giornate, con spalti gonfi e speranzosi. E’ finita in gloria con le campane a distesa per festeggiare l’evento con tutti i giocatori abbracciati e festanti, applauditi dal “loro” pubblico entusiasta. Un din, don, Dan per dire di Dan Thomassen che ha fatto la sua parte. Un finale che da tempo non si assaporava, che ci voleva proprio per alimentare la portata del tifo biancorosso, sempre vivo seppur  sempre bisognoso di nuova linfa vitale. Come appunto questa fornitura derivata dalla Coppa Italia vinta bene, battendo gli avversari sia in trasferta che in casa, e legittimando così la superiorità complessiva del Vicenza nei confronti di una squadra dal gran nome, densa di talenti puri, che però devono ancora maturare del tutto, seppure destinati ai grandissimi palcoscenici del calcio giocato. Complimenti per la loro bravura tecnica, ma viva il Lane che ha voluto questa vittoria mettendoci tutto l’ardore necessario.

 

PRIMO TEMPO DA DIMENTICARE, POI ….

 

La vittoria conquistata contro la Juve NG rappresenta qualcosa di emblematico del calcio. La sua imprevedibilità assoluta. Caratteristica che, tra le tante altre, lo rende lo sport più amato e seguito. Chiunque avesse visto il primo tempo di questa finale di Coppa non avrebbe onestamente scomesso una lira o un euro su una possibile remuntada del Lane. Troppa e manifesta la differenza vista in campo tra le due squadre. Da una parte, un gruppo di ragazzotti tecnicamente e atleticamente formidabili che parevano caricati a molla, giocando di prima, scattando in maniera bruciante, puntando alla porta senza fronzoli o giri a capocchia. Dall’altra, un Lane contratto, quasi impaurito di fronte a tanto scialo tecnico e atletico, in difficoltà oggettiva a tenere botta quantomeno per limitare i danni. Sin dai primi minuti si asssiste ad una vera e propria girandola delle maglie nere juventine che svariano a destra e a manca sul prato verde, talchè  è un “piacere” vederle in azione. Costruiscono ben presto alcune azioni da gol pericolose e, mentre il Lane fa da spettatore, colpiscono al 18′ con una rete spettacolare di Seculov che beffa il nostro portiere troppo riflessivo nell’occasione. Una rete di pregevole fattura con Soulè che prepara il piatto: percussione veloce dei bianconeri, che perforano il nostro centrocampo come un coltello fa con il burro, mettendo appunto Seculov davanti a Iacobucci. Tocco di fino e palla in fondo al sacco, nonostante i tentativi dei nostri difensori di fare qualcosa. La rete subìta rende ancora più timorosi i biancorossi che patiscono fortemente il gioco avversario, e la Juve domina indiscussa. Càpita pure che Dalmonte, peraltro anch’egli ben poco attivo sino allora, si faccia male verso la mezz’ora, sostituito dal “piccolo Sivori” Della Morte. Il copione però non cambia ancora, a parte un’azione innestata dal subentrato Della Morte che serve in area Ferrari, ma senza esito. Sul Menti grava una palpabile insoddisfazione e soprattutto il grande timore di una sconfitta bruciante. Le premesse per il secondo tempo sono tutt’altro che incoraggianti.

 

LA SVOLTA CHE RIMETTE LA PARTITA SUI BINARI GIUSTI

 

Per dire: visto l’andamento della gara con annesso stradominio degli juventini a centrocampo, qualche cambio avrebbe potuto/dovuto essere fatto già nel corso del primo tempo! Ecco che il nostro Dan finalmente decide di portare qualche novità ad inizio ripresa, necessaria come il pane, e inserisce Cavion sin dal 1′ della ripresa. Una mossa che si rivelerà azzeccata, e dopo un paio di minuti il Lane riesce a cambiare l’inerzia della gara bucando la difesa avversaria. Che bel gol! L’azione parte da Stoppa, pure lui in ombra nel primo tempo, che offre a Della Morte: tacco delizioso per Valietti in avanscoperta sulla destra, il quale serve un cross al centimetro per l’accorrente Franco Ferrari. Il pazzo ma lucido insacca e manda lo stadio in sollucchero.

Esultanza di Ferrari

Poteva sembrare in fuorigioco ma il benedetto Var stavolta non delude i presenti. Si riaccendono le speranze sopite e in effetti la partita cambia, con il Lane che gioca e comincia a imbragare gli avversari. Che però all’11’ ci puniscono senza pietà su calcio d’angolo battuto da Iling e il maturo Poli che inzucca riportando la Juve in vantaggio. Tutto da rifare, purtroppo, ma il Lane come detto adesso c’è. E c’è pure il vecio Cappelletti che vuole togliersi una grande soddisfazione dopo un periodo delicato: dal corner Della Morte pennella, come sa fare lui, un delizioso cross arcuato su cui si avventa come un bomber di razza il nostro super Daniel trafiggendo l’incolpevole Daffara.

 

Siamo 2 a 2 e la gara prosegue a ritmi sostenuti, ma i nostri si dimostrano più in palla e meno stanchi degli juventini che commettono vari errori nei passaggi. Si susseguono vari cambi e il nervosismo sale in campo. Sin quando, al 38′, arriva il gol che fa andare in orbita il Menti. Il subentrato Scarsella (che in Coppa Italia porta evidentemente bene) riesce a rubare un ottimo pallone a centrocampo, lanciando el loco. E’ la sua giornata di gloria, e Franco Ferrari lo sente. Così si inventa uno dei suoi piccoli grandi capolavori. Ricevuta la sfera, tiene botta sul ritorno del suo marcatore, lo salta alla grande, rientra sul destro e brucia letteralmente Daffara. Gol da bacheca. Gol da killer. Ferrari migliore in campo. Per me voto 9 perchè i suoi due gol, oltre che belli (il secondo è stupendo) decidono per la Coppa Italia e rendono meno amaro il campionato. Poi si vedrà sui playoff e sulle ultime due partite. Per adesso godiamoci questo successo. Che la Juve non ha potuto intaccare visto che Iling ha mandato alle stelle il calcio di rigore assegnato dal Var a pochi minuti dalla fine. E’ 3 a 2 finale ed è storia. Non grandiosa, ma sempre di storia del Vicenza parliamo.

 

ADESSO DUE GIORNATE SENZA PATEMI PER NOI

 

Circa l’importanza di questa partita di ritorno della Coppa Italia, ora che l’abbiamo in mano, basta ricordare che ci colloca di diritto al terzo posto assoluto del campionato, consentendoci di poter usufruire di alcuni bonus decisamente pesanti. Non saremo impegnati subito al via dei playoff, ma potremo lasciare scannarsi le tante squadre altre (quelle dal quarto al decimo posto di classifica) che se la giocheranno in partite secche: o dento o fuori. Ci sarà da divertirsi nei primi turni a vedere quali e quante sorprese potranno succedere, come del resto avviene quasi sempre nei plyoff. Ma lasciamo per ora i playoff, ricordando che ci sono ancora due turni da affrontare. Certo senza patemi particolari, visto che i giochi sono fatti per noi, però si tratta pur sempre di partite da onorare da parte di una squadra come il Lane. Vedremo cosa farà Dan circa formazioni da mettere in campo, magari lanciando i più giovani. Ovviamente il suo pensiero è ai playoff, nei quali il Vicenza almeno sulla carta potrà fare bene e  regalare qualche altra gioia ai suoi tifosi. Per scaramanzia – sacra nel calcio – non diciamo nulla su pronostici etc. etc., però una cosa sola sì: i grandi nomi nel Lane ci sono, i bomber ci sono, i talenti giovani pure e soprattutto c’è il grande pubblico dei tifosi del Menti. Come non dare anche l’ultima goccia di sudore in campo per la maglia biancorossa?

 

Servizio di Luciano Zanini foto di Romeo Deganello

 

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Luciano Zanini