EVIDENZA Serie B

LA PRIMA STECCA DI BROCCHI: ANCORA MALASORTE?

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B

 

 

PERO’ QUESTO VAR ….

 

La grande attesa per la prima uscita del Vicenza “formato Brocchi” è finita come tutti sappiamo, ossia largamente frustrata, soprattutto dal risultato finale che ci inchioda – dopo mezza dozzina di partite – a quota zero in solitudine, alle spalle di tutti. Non certo una posizione invidiabile e men che mai prevedibile alla vigilia del torneo, visti gli acquisti che sulla carta dovevano apportare valore aggiunto.  La partita di domenica sera, preceduta e accompagnata da un clima autunnale in piena regola, è risultata particolarmente indigesta proprio perchè, al contrario, si sperava dovesse segnare il tanto agognato cambio di marcia. Che non c’è stato. Al di là della formulazione tattica adottata da Brocchi, che in sostanza ha ripreso paro paro quella mimmica con là davanti due punte sorrette del solito Proia (acquistato per fare altre cose, in verità), a mio avviso l’andamento dell’incontro ha rispecchiato quelli ultimi. Con un Vicenza che si impegna sì, e pure molto (nel nostro caso più nel secondo tempo, tenuta ben presente pure l’inferiorità numerica subìta ), ma non incide effettivamente mai. Vuoi perchè sbaglia la palla gol che ogni tanto costruisce, vero Ranocchia? Vero Diaw?

Vuoi perchè il solito Var “gioca” ancora una volta a nostro sfavore e ci condanna. Lo stesso Var che – lo ripeto – ci ha mazzolato sia a Cittadella per via del rigore mancato, sia contro il Pisa con  la meravigliosa rete di Ranocchia annullata per un fuorigioco microscopico di Meggiorini. Però, ‘sto Var… Ora non sarò certo io a giudicare negativamente l’esordio in panchina di Cristian Brocchi, ci mancherebbe. Ho sempre sostenuto che per valutare con cognizione di causa lo status di una squadra ad inizio campionato servono almeno 6/7 partite, un tempo minimo per consentire al tecnico e ai giocatori di trovarsi o ritrovarsi (nel caso di formazioni già collaudate in precedenza) sul campo, per creare ex-novo automatismi oppure ripassare insieme quelli già adottati nei tornei precedenti. Nel caso di Brocchi, è d’uopo concedergli altrettanto, ossia almeno 4/5 partite prima di avanzare pareri su di lui. Ovviamente domenica sera – al di là di tecnicismi vari – serviva invece soprattutto la fatidica scossa, magari un rigorino azzecato come quello assegnato alla Cremonese, peraltro non visto dall’arbitro (in verità scarso), ma dal Var invece sì. La scossa non c’è stata, purtroppo, e pretendere da Brocchi più di quello che ha potuto fare  in pochi giorni non sarebbe equo. Rimane tuttavia la sensazione che la squadra sia ancora tutta da costruire, nel senso di conferirle un nuovo volto, una nuova impostazione tattica, insomma qualcosa che la faccia diventare diversa dal passato, e per prima cosa vincente!

 

CON IL PORDENONE NON E’ SOLO UNA PARTITA IMPORTANTE…

 

Come detto, l’impegno dei giocatori c’è stato, ma anche nelle ultime partite con Mimmo in panchina, i ragazzi non si erano certo sottratti all’impegno, alla corsa, alla fatica. Come era avvenuto contro la capolista Pisa, tanto che fino ad un quarto d’ora dalla fine della gara si pensava di poter fare punti. E’ mancata anche allora la buona sorte e questo a mio avviso è stato determinante nella  condanna dell’ex-Mimmonostro. Con la Cremonese però, a differenza delle partite precedenti, c’è stata una levata di scudi pressochè unanime  contro la sfortuna del Lane, che a mio parere non era mancata neanche prima. Si tratta di vedere se questa partita inaugurale dell’era Brocchi, dal risultato negativo, è solo sfortunata, oppure se la squadra più di tanto non può dare. Vedremo quali aggiustamenti farà il neo tecnico biancorosso, ben considerando le tegole che hanno colpito il Lane, dicasi gli ultimi infortuni capitati a Bruscagin e Lanzafame ( sempre a proposito di iella!). Manca invece ancora all’appello l’acquisto più gettonato, concluso una manciata di minuti prima della chiusura del mercato, quell’Antony Taugourdeau marsigliese, sul quale sono riposte ancora tante speranze di riscossa biancorossa. Oggi come oggi, tra i nuovi arrivati la vera certezza importante rimane Filippo Ranocchia che in campo fa la differenza anche se, purtroppo per lui  e per noi, mancano due suoi gol all’appello: uno stupendo al Pisa però annullato, e l’altro mancato contro la Cremonese – clamorosamente – sull’ assist di Diaw.

Ranocchia

Pure lui (Diaw) è chiamato prepotentemente ad aggiustare la mira: sinora mi pare ne abbia divorati tre, con tutto quello che consegue. Stando così le cose, non rimane che fare un ennesimo atto di fede calcistica e portarci in quel di Pordenone, dove una concorrente diretta alla salvezza (almeno di questi tempi, speriamo cangianti) ci attende al varco. I friulani hanno fame di punti come noi e il loro tecnico, peraltro ben quotato, non attraversa un periodo granchè felice e farà l’impossibile per mettere i bastoni tra le ruote dei biancorossi.

Stavolta c’è veramente poco da dire: contano i fatti, ossia vincere, e ciò indipendentemente dal pur encomiabile impegno della squadra, perchè sinora questo da solo non basta! Il presidente del Lane, Stefano Rosso, ha detto che è solo una partita importante, ma non decisiva: rispetto la sua opinione ovviamente,  ma spero sia solo un modo per stemperare la fibrillazione che ha preso un pò tutti. In realtà la gara contro il Pordenone è, allo stato, fondamentale per il futuro del Vicenza. Parere personale.

 

PRENDIAMO ESEMPIO DAL COSENZA

 

Sino ad una settimana fa eravamo in fondo alla classifica insieme con  altre squadre. Ora siamo in solitaria – speriamo duri poco – e tra le compagne di classifica che ci hanno abbandonato una citazione particolare merita senz’altro il Cosenza di mister Zaffaroni. Nelle ultime tre gare ha portato a casa altrettante vittorie e ora veleggia a quota 10 punti. Da non credere! Però è quello che è successo, dopo che gli acquisti – fatti dalla società negli ultimi giorni di mercato – hanno cominciato a carburare, partendo proprio dalla quarta giornata contro di noi. Tornando appunto a noi,  è proprio il caso che il Vicenza prenda esempio dai calabri e inizi a vincere al più presto – già a Pordenone – in modo da poterli poi emulare.

Ampliando adesso lo sguardo, vediamo che il calendario della settima giornata lascia intravvedere qualche concreta possibilità di fuga per il duo di testa, Pisa e Brescia. I toscani giocano in casa contro la Reggina, certamente con buone possibilità di centrare i tre punti.  Idem per la squadra di Inzaghi che ospita i cugini lombardi del Como, non ancora riusciti nell’impresa di conquistare la prima vittoria, peraltro sfiorata in casa contro il Benevento, una delle pretendenti alla serie A. Anche per il Como va detto che si è rafforzato parecchio con acquisti importanti, e che cominciano a rendere in campo: su tutti il bomber Cerri, ex Cagliari, uno che sa il fatto suo, eccome, soprattutto ora nel contesto di una squadra che gioca per lui. La Cremonese (a quota 12), che tanto ci ha penalizzato al Menti, si gioca anch’essa le sue buone chances contro la Ternana, formazione tosta, difficile da domare. Vedremo se la squadra di Pecchia merita la classifica che ha messo insieme, anche grazie anche ai tre punti presi al Menti con parecchia fortuna. E il Parma? La super squadra destinata a dominare il campionato da inizio alla fine? Sin qui ha sostanzialmente deluso, patendo per ora un distacco di 8 lunghezze dalla capolista: però non è ancora detto nulla. Lo stesso Cittadella è caduto di nuovo – in casa contro un buon Lecce – e pare aver perso lo smalto iniziale. Insomma una settima giornata tutta da gustare.

 Cittadella

 

Luciano Zanini

 

 

 

Sull'Autore

Federico Formisano