Serie B

E se il Lane non vincesse con l’Ascoli?

IL  PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B

 

E SE IL LANE NON VINCESSE CON L’ASCOLI  ?

Dopo la batosta monzese che ci ha lasciati di sasso, non era facile mettere a fuoco una reazione significativa ed efficace. D’accordo che contro Stroppa e compagni la squadra era priva di attaccanti di ruolo. D’accordo pure che avevamo di fronte un avversario di alto livello per il campionato cadetto. D’accordo, infine, che abbiamo giocato più di un tempo con un uomo in meno. Tutto chiaro, eppure quello che mi ha disturbato è stata la caduta a picco negli ultimi minuti della partita, quando ancora sull’ 1 a 0, si sono susseguiti tre gol a raffica, uno dietro l’altro come le ciliegie, tanto da  far archiviare la trasferta in terra di Brianza come una disfatta. La disfatta di Monza. E pensare che il Lane, nonostante quanto sopra, era stato in partita fino all’85’. Sarebbe bastato ancora uno sforzo “eroico” per chiudere con un risultato onorevole, anche se a questo punto perdere con un gol di scarto, o con quattro, poco cambia per la classifica. Peccato invece per il morale della squadra che peraltro è stata alquanto sfortunata, e questo va pur dichiarato. A fine gara mister Stroppa, il “bassaiolo di Mulazzano” per dirla alla Gianni Brera, ha fatto un po’ il ganassa dicendo che il risultato ci sta tutto. Non sono d’accordo, e non per campanilismo, ma per obiettiva evidenza.

la terna arbitrale con i capitani Giacomelli e Sampirisi

MONZA PIU’ FORTE MA LANE ANCHE SFORTUNATO

E non solo: quando non tieni nel dovuto conto che gli avversari hanno giocato per oltre un tempo con un uomo in meno, e non un uomo qualunque ma un perno della difesa come De Maio, beh allora non sei molto obiettivo. Con buona pace del duo brianzolo “Berlusconi – Galliani”, felici in tribuna. Tanto più che il Monza ha segnato appunto dei gol un po’ fortunosi. Il primo, di Sampirisi, è arrivato su una dormitina della difesa e grazie al suo colpo di….stinco. Il secondo, di Barberis, grazie ad uno sfigato rimpallo Padella-Grandi. Il terzo ce lo siamo fatto noi con un’altra maligna autorete di Pasini il quale sembra – ahilui e ahinoi – voler fare il centravanti di sfondamento nella porta amica. Sul quarto gol c’è poco da dire: contropiede contro un Vicenza ormai suonato e gol di Mancosu, tornato a segnare proprio contro di noi. Il Lane per 85 minuti  ha fatto la sua parte, né si poteva chiedergli più di tanto, con Diaw, Meggiorini e Mancini fuori causa. La stessa scelta di Brocchi di lasciare fuori il polacco Teodorczyk la dice lunga sulle strategie di totale assetto difensivistico adottate a Monza dal mister che però, e dobbiamo riconoscerlo, qui non aveva a disposizione chissà quali altre opzioni. Era insomma una partita da giocare con testa e cuore, grinta e determinazione, ma è chiaro che il Monza è il Monza, e solo con una formazione al completo da parte nostra avremmo potuto portare a casa punti.

Teodorczyk al tiro contro la Cremonese (Foto Sartore)

CONTRO IL PARMA UN CROLLO NON ACCETTABILE

Maggio nel riscaldamento con il Parma

Come dicevo in apertura non era facile riprendersi dopo una scoppola da 4 a 0, soprattutto per le modalità con cui è stata presa. Però, anche le batoste possono servire se c’è la squadra compatta, organizzata e decisa a salvarsi. Evidentemente non è così, purtroppo, per il nostro Vicenza che nella partita di martedì sera, contro la superbig (sempre sulla carta) Parma, ha fatto crack! Un tonfo di quelli amari e rumorosi che tolgono speranze e prospettive. Ho sentito e letto nei nostri media locali di retrocessione, di serie C, di campionato finito. Hanno ragione perché la delusione e le evidenze sono lì a dimostrarlo. Però, conoscendo un po’ di storia antica del Vicenza – e mi ripeto volutamente –  non voglio ancora pensarla così perché allora converrebbe non andare più al Menti. Meno incavolate e meno delusioni. Al contrario, giunti a questo punto del campionato, guardando classifica e soprattutto le concorrenti, ritengo sia il momento di valutare una decisione grave, ma necessaria (l’hanno suggerita martedì sera diversi tifosi ultradelusi). Via cioè Cristian Brocchi – persona squisita e amabile, bravo tecnico – perché ci vuole la scossa. Bene o male che faccia, ci vuole una scossa. Se domenica contro l’Ascoli, il Vicenza perdesse (mi auguro che vinca), rimarrebbe l’unica soluzione possibile. Del resto le ultime gare – in particolare contro il Parma – hanno mostrato carenza di gioco e molta, troppa improvvisazione connessa con una dannosa frenesia. Mancano ancora un pugno di partite, otto per l’esattezza e quindi il dado è tratto. Attendiamo pure l’Ascoli con l’ennesima dose fiducia. Ma poi basta e c’è pure la pausa in aiuto.

I SEGNALI  DI  QUALCHE CREPA

Parlare della sconfitta contro il Parma a questo punto serve a poco, pure se il passo falso è ancora una volta legato ad un po’ di sfortuna, leggasi il tocco visto da pochi, Var a parte, di Brosco che ha rimesso in gioco il polemico ex-biancorosso Tutino, autore del gol partita. Una gara che nel primo tempo in particolare ha visto un Lane senza idee, senza gioco, senza mordente, senza autostima. Da parte sua il Parma dai grandi nomi non ha fatto vedere chissà cosa, solo che ha portato via i tre punti per la gioia dell’ex Iachini, scatenato al punto da farsi espellere. Insomma una squadra biancorossa  che gioca male, e questo dipende ovviamente anche dalla guida tecnica che non riesce a fornire i giusti tempestivi correttivi. Prendiamo Dalmonte in serata horribilis: anche il pubblico ne chiedeva la testa già nel primo tempo, ma si è atteso troppo. Prendiamo Diaw: troppo nervoso, fumantino per essere poi lucido nel concludere (a parte il bel gol annullato). Prendiamo Teodorczkj: ha fatto scenate quando è stato cambiato. Mi fermo qui per dire che sono tutti segnali negativi e indicativi di un malessere generale. Un malessere che richiede post-Ascoli, in caso di sconfitta, una medicina forte e radicale. O la va o la spacca.

ANCHE LE CONCORRENTI RALLENTANO…

Ciò detto, l’unica nota “positiva” delle ultime due giornate rimane la constatazione che le  concorrenti avanti a noi hanno rallentato: l’Alessandria bastonata due volte e il Cosenza solo con un punto più di prima, seppure gli rimanga sempre una partita da recuperare. Disturba magari la vittoria del Crotone, che è però ancora dietro a noi. L’Alessandria rimane per ora la testa di serie di questo gruppo di “desperados”, pur buscando una tripletta niente male dal Frosinone e dal Monza: possiamo dire che allo stato si trova in piena crisi. Il Crotone, dopo aver  segnato il passo contro il forte Benevento, altra squadra di caratura, è riuscito nell’impresa di battere per 2 a 0 il Frosinone, riportandosi così in corsa. Da parte sua il Cosenza di mister Bisoli ha invece impattato col Lecce e rischiato pure di vincere, dopo aver perso pochi giorni prima contro la Ternana, ripresasi subito dopo la sconfitta del Menti contro di noi.

CONTRO L’ASCOLI E’ ULTIMA SPIAGGIA, O QUASI…

Tanto per non farci mancare nulla, ecco arrivare al Menti una squadra niente male. Anzi. Una squadra che naviga a gonfie vele (settimo posto), e che mercoledì sera ha liquidato il Pisa con un secco 2 a 0.  La classifica ascolana parla di 49 punti, frutto di 14 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte. Da lunga pezza ormai è guidata dal bravo tecnico Sottil, che in precedenza aveva compiuto l’impresa della salvezza miracolosa. Quest’anno è partita bene, poi si è fermata, ma ha ripreso negli ultimi mesi. E’ formazione compatta in cui spiccano alcuni giocatori esperti e validi, come Dionisi, Bidaoui, Eramo, Maistro, Leali, Saric, Buechel, D’Orazio. Gioca ora in tranquillità all’insegna del motto:”non abbiamo nulla da perdere”, per cui farà la sua partita senza affanno e con lucidità. La ricetta giusta? La solita, ossia dare tutto ma se possibile giocando a calcio e usando la testa. Incrociamo le dita perché siamo all’ultima spiaggia, o quasi …

Ascoli

Luciano Zanini

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