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Dal Santo Gianantonio: il difficile mestiere del mister

Giantonio Dal Santo, è stato per molti anni un arbitro. Da qualche tempo a questa parte è passato dall’altra parte della barricata ed ha iniziato a svolgere l’attività di allenatore, sia nel settore giovanile che con le prime squadre. A lui abbiamo voluto rivolgere qualche domanda per cercare di capire quali sono le differenze che caratterizzano i due mondi e che cosa abbiamo imparato frequentadoli entrambi.

La formazione Allievi del Fc Valdagno: Dal Santo è il penultimo a destra nella fila centrale con la tuta azzurra

Dopo una lunga attività arbitrale che ti ha portato a dirigere gare ai massimi livelli regionali, hai iniziato ad allenare, quali riscontri hai avuto nell’ambiente societario?

Provenendo da un’ambiente quasi del tutto chiuso nei confronti dell’esterno, ho trovato notevoli differenze soprattutto per quanto riguarda la relazione con i ragazzi. Nell’Aia ho designato gare per un paio di stagioni, ma purtroppo per una questione di tempo e di ruoli, in tali realtà non si riesce ad allenare come nelle società calcistiche.

Dal Santo quando allenava la prima squadra del Ponte dei Nori

E dopo questa lunga esperienza hai iniziato ad allenare negli allievi per poi cimentarti negli juniores elite ad Arzignano ed in terza categoria con il Ponte dei Nori. Quali riscontri hai avuto in queste categorie?

L’esperienza di Arzignano è stata davvero straordinaria, senza fuoriquota e con la gran parte dei ragazzi che provenivano dagli allievi, siamo riusciti ad arrivare inaspettatamente, in quinta posizione considerando anche il fatto che l’obiettivo era la salvezza.

Mi sembra di capire che negli ultimi anni non hai cercato una squadra di categoria ma hai scelto di rimanere nel settore giovanile, quali sono le ragioni di tale scelta?

La ragione è semplice, stare con i ragazzi mi piace un sacco ed a differenza degli adulti ci sono grandi margini di miglioramento. L’allenatore in queste categorie può esprimere la propria competenza, senza dare per forza di cose importanza esclusivamente al risultato.

Oltre al buon campionato disputato ad Arzignano, sei riuscito ad avere altri risultati importanti?

Nel 2010/2011 ho vinto il campionato allievi con il Montecchio Precalcino e mi sono ripetuto nell’annata appena trascorsa sempre con gli allievi a Valdagno, aggiudicandoci anche la coppa disciplina ed il torneo “Città di Valdagno”.

Quali ritieni siano stati i motivi principali per i quali sei riuscito a vincere in queste due stagioni sportive?

Di sicuro in entrambe la qualità che mi sono ritrovato, poi ho cercato di confrontarmi spesso con i ragazzi mettendomi in discussione anche quando le cose andavano al meglio. Ritengo comunque doveroso dare merito in gran parte ai calciatori, perché sono loro che vanno in campo. Il nostro ruolo in queste categorie è quello di aiutarli nel loro percorso di crescita che non
deve essere solo quello calcistico.

Quale tipo di calcio ti affascina?

Sicuramente il calcio dei possessi di Sarri, mi piace partire dal basso indipendentemente dalla qualità dei componenti l’organico. Per confermare quanto espresso, basta collegarsi a you tube digitando Valdagno allievi dove si possono vedere i video della stagione corrente.

Passiamo ad aspetti legati al campo. Cosa faresti per migliorare i ragazzi dei settori giovanili?

Innanzitutto finalmente ci sarà l’obbligo di avere il patentino per poter allenare, ma questo non basta perchè ci si deve aggiornare ed avere competenze che vanno ben al di là degli aspetti meramente calcistici. Per quanto riguarda il campo, ritengo essenziale curare gli aspetti relazionali e durante gli allenamenti gli aspetti tecnici, coordinativi e quelli legati alla reattività motoria.

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione sportiva?

Per ora non ho squadra quindi è difficile rispondere a questo, ma mi piacerebbe allenare una squadra di allievi o juniores possibilmente nell’alto vicentino. Se qualche società è interessata può contattarmi al 347 4633879

Sull'Autore

Federico Formisano